La capacità di vedere il mondo come NON E'


Mi piace molto l'articolo di ELENA VERONESI, una disegnatrice che allena e tiene in forma la sua creatività come un muscolo! 😃

Negli ultimi anni il termine “creatività” è stato fortemente inflazionato: “finanza creativa”, “impresa creativa”, “scuola creativa” sono espressioni che testimoniano il crescente interesse per un approccio da sempre conosciuto ma a volte dimenticato.

Benché il pensiero creativo fosse conosciuto da moltissimi secoli, soltanto agli inizi del 1900 venne studiato ed indagato in modo specifico.
Nel corso della storia sono cambiati i termini con i quali riferirsi alla creatività, ma la sostanza è rimasta la stessa: “La ragione non è nulla senza l’immaginazione” (Cartesio), “Nella sua grandezza, il genio disdegna le strade battute e cerca regioni ancora inesplorate” (Abraham Lincoln), “Niente al mondo è così potente quanto un’idea della quale sia giunto il tempo” (Victor Hugo). Immaginazione, genio, idea: sono tutti sinonimi per definire una sola capacità, quella di “sommare due più due ottenendo cinque” (Arthur Koestler).

Definizione.
Ma alla fin fine, che cos’è questa creatività? La definizione più brillante e chiara venne data dal matematico Henri Poincarè nel 1929: “Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili”. La novità e l’utilità sono concetti imprescindibili: essere creativi significa rompere le regole esistenti per crearne delle altre migliori.
Accanto a questa definizione se ne trovano moltissime altre, ognuna con un apporto piccolo ma importante ad un concetto difficile da farsi imbrigliare. Il pubblicitario Barry Day diceva: “ Prova a chiedere una definizione di creatività e ti ritroverai con tante opinioni quanti sono gli individui”. Per cui ecco alcune celebri opinioni:
- “La creatività è quel processo che da’ vita ad un nuovo prodotto” (Frederick Taylor);
- “La creatività è il piacere più grande. È il solo vero valore aggiunto della vita, capace di comprendere tutti gli altri” (Giovanni Agnelli);
- “Un uomo che ha un’idea nuova è uno svitato finché quell’idea non ha successo” (Marc Twain);
- “Qualsiasi cosa sia la creatività, è una parte nella soluzione di un problema” (Brian Aldiss);
- “La capacità di creare prodotti utili o belli e di trovare il modo di risolvere questioni non si limita alle persone dotate di talenti superiori, ma è un diritto che ciascun uomo di intelligenza media porta con sé dalla nascita” (Ernest Hilgard);
- "Il genio è l’uno per cento di ispirazione e il novantanove per cento di sudore" (Thomas Edison);
- "La creatività è l’arte che può far nascere rapporti metaforici visionari in opposizione ai legami puramente psicologici" (Carl Gustav Jung);
- "La radice della creatività si ritrova nel bisogno di ricostruire l’oggetto buono distrutto nella fase depressiva" (Melanie Klein).

Dono divino o capacità implementabile?
Per secoli la creatività è stata vista come un potenziale divino consegnato a pochi eletti. Ora invece siamo in grado di affermare che tale capacità non è affatto innata: chiunque la può imparare, con più o meno impegno. È certamente innegabile che vi siano persone più portate, ma come la matematica può essere compresa ed applicata con un po’ di studio e d’impegno, così l’approccio creativo si può imparare ed utilizzare. I risultati non saranno uguali per tutti: coloro che hanno la capacità (questa sì innata) di essere più in sintonia con l’emisfero destro del cervello troveranno più familiare utilizzare questo approccio. Agli altri rimane l’impegno, la pratica ed un po’ di esercizio.

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